Il mercoledì di A.C.P.
Attenzione, non è che adesso non c'è, ma è nelle menti e nei ricordi di ognuno di noi, una persona di cuore che per il suo carattere, la sua determinazione e la voglia di lottare per un futuro migliore e differente, va sempre ricordata e onorata.
Precisamente il pensiero, il ricordo, la malinconia risale a quel maledetto 21 Gennaio 2012, circa una settimana prima del tragico incidente, quando in quei giorni, decidemmo di recuperare l’ennesima area verde della città, abbandonata e piena di rifiuti.
La nostra azione si concentrò nella piazzetta in zona Taranto 2, alle spalle della scuola Martellotta, molto conosciuta negli ambienti e nei periodi del Cloro Rosso.
Come ogni nostra attività, iniziammo le operazioni di raccolta rifiuti, taglio dell’erba, ripristino generale di tutte le piante, siepi ed alberi presenti nella piazza; ma il lavoro era abbondante, faticoso e le energie cominciavano a calare.
Una sorpresa bellissima ed emozionante arrivò a rallegrare l’intero gruppo presente e rafforzare le operazioni di volontariato: un gruppo di emigranti, incontrati per caso lungo la strada, decise di unirsi a noi, e muniti di guanti, scope, palette e rastrelli, ci aiutarono fortemente nel nostro piccolo impegno civico.
Un’azione così decisa e volontaria, sicuramente non ce l'aspettavamo.
Non tanto per la mano ed il sostegno, che ci hanno dato sicuramente una marcia in più e reso felice, ma soprattutto perché nata spontaneamente da coloro che, con il senso di appartenenza alla nostra terra, hanno minor interesse.
Questi ragazzi africani, che in quel periodo alloggiavano presso le case famiglie situate nel quartiere Taranto 2, pur venendo da lontano, non hanno esitato un attimo a cooperare con noi rigorosamente gratis, anzi in cambio ci siamo scambiati caffè e sorrisi .
Gesti, condotte, azioni, comportamenti che sono da esempio a tutti coloro che, durante la campagna elettorale, definivano con epiteti razzisti l'avvento di migranti sulle nostre coste.
Ben vengano ragazzi come loro, diecimila volte meglio di alcuni nostri concittadini, ancora rozzi e retrogradi nei modi, nel pensiero e nella mentalità di trovare alternative in un futuro sempre più precario e poco innovativo.
Durante quelle giornate trascorse a Taranto 2, all’interno del gruppo Ammazza che Piazza si respirava un’aria di gioia, cambiamento, unione ed integrazione sociale, le basi dei nostri principi!
Ammazza che Piazza vuole nuovamente ringraziare tutti gli abitanti del quartiere Taranto 2 che ci hanno aiutato, sostenuto e regalato piante, alberi e beni di prima necessità, affinché il nostro impegno si concretizzasse nel miglior modo possibile, ma una calorosa e sincera riconoscenza è diretta ai grandiosi ragazzi africani, cosiddetti extracomunitari, che di extra in quella determinata occasione, avevano solo il cuore e l'amore verso il prossimo.
(Alessandro O.)
belle parole veramente e grazie ancora per quello che fate per la ns comunità. taranto liberaaaaaaaaaaaaa
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