mercoledì 24 aprile 2013

Il Mercoledì di A.C.P 24 Aprile

Il Mercoledì di A.C.P

Eccoci al primo appuntamento del Mercoledì di Ammazza che Piazza - Il Blog, durante il quale concentreremo le nostre attenzioni sulle attività settimanali svolte dal gruppo, presso le aree verdi della città completamente abbandonate al degrado.
Oggi, cogliamo l'occasione per focalizzarci sull'impegno continuo dedicato alla pineta"Totò De Curtis", sita tra Via Calamandrei, Via Ancona e Via Fratelli Rosselli.
Abbandonata, non curata, per diversi anni è stata ridotta come luogo di discarica, cimiteri per animali domestici e ottimi angoli per tossicodipendenti che gettavano persino le loro siringhe.
Dopo una prima ma breve pulizia effettuata circa un anno fa, il gruppo Ammazza che Piazza è ritornato più forte e determinato che mai nel mese di Gennaio 2013, con grandi idee e solidi progetti, per regalare all'intera cittadinanza uno spazio verde per poter trascorrere tranquillamente il proprio tempo libero.


Dopo quasi 4 mesi di duro lavoro, autofinanziato e volontario, la pineta ha ripreso vitalità, senso e splendore: abbiamo realizzato un'ampia area cani, immediatamente frequentata quotidianamente dai numerosi abitanti del quartiere.
Abbiamo realizzato panchine e tavoli con semplici pallet di legno riciclati, rastrelliere per biciclette ingegnate con copertoni di auto ormai inutilizzabili e dispersi nelle nostre campagne, un mini campetto di calcio a 3 con la presenza di mini porte, un'area basket con annesso canestro, affinché possa essere lo slancio per lo sviluppo di spazi di aggregazione e socializzazione tra tutti i cittadini, piccoli e grandi.

Dopo aver lottato con gli Enti competenti, abbiamo ottenuto il ripristino e l'accensione delle luci lungo tutta l'area della pineta, ed oggi lo scenario si presenta molto accogliente.
Per noi questo rappresenta una prima simbolica presa di coscienza finalizzata ad ottenere una città migliore di cui ognuno di noi deve essere orgoglioso per come tutti noi ci vogliamo adoperare per viverla nel miglior modo possibile.
Noi del gruppo Ammazza che Piazza, continuiamo a lavorare sul nostro progetto, utilizzando solo la nostra forza di volontà, e con i contributi che riceviamo dagli abitanti del quartiere, ci fissiamo lo scopo di riqualificare le zone abbandonate per restituirle a tutti i cittadini.
Siamo stanchi di lamentarci e quindi ci rimbocchiamo le maniche affinché si diffonda sempre più la mentalità che gli spazi pubblici devono essere considerati al pari degli spazi domestici privati.


Lo facciamo perché AMIAMO LA NOSTRA TERRA ALLA QUALE VOGLIAMO DONARE SPLENDORE PERCHE' TROPPO ANNEBBIATA E INGRIGITA NEGLI ULTIMI ANNI...

AMMAZZA CHE PIAZZA

(Francesco T.)

venerdì 19 aprile 2013

COMUNICATO 19/04/2013

Il movimento Ammazza che Piazza a seguito del trascorso referendum consultivo sulla chiusura totale o parziale dell'Ilva del 14 Aprile 2013 intende fare alcuni chiarimenti e comunicare quanto segue:
Tutti noi votanti cittadini di Taranto sapevamo in cuor nostro che un referendum così osteggiato dai diversi poteri forti, come le istituzioni, azienda e sindacati non avrebbe avuto molte possibilità di raggiungere il quorum sufficiente e necessario per essere valido.
Quello che invece ci teniamo a precisare è la notizia che quasi 35mila cittadini di Taranto hanno confermato di voler cambiare registro radicalmente, abbandonando l'ormai distorta e arcaica idea di una economia a vocazione industriale, che ormai sta mostrando palesemente tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni. Non si può lavorare per morire o per far morire questo è il dato più chiaro e incontrovertibile; senza dimenticare che questo dato è un segnale importante per le attuali e future amministrazioni, che dovranno(obbligatoriamente) incentrare una politica di sviluppo quanto più lontana dai fumi e dalle polveri dell'Ilva e di tutte quelle realtà inquinanti presenti a Taranto.
Più del 90% dei votanti ha espressamente reclamato una chiusura dell'Ilva, a questo risultato si è arrivati per merito di tutte le forze che da tanti anni si sono impegnate per salute e ambiente; ma giusto riconoscimento va anche a chi da 1 anno a questa parte ha preso coscienza della drammatica realtà in cui viviamo tentando di individuare una soluzione condivisa sia dagli operai che dai cittadini. Pertanto riteniamo che l'astensionismo è scaturito in primis dalla difficoltà per molti fuorisede di tornare a votare e poi purtroppo anche per colpa dell'elevato indice di "indolenza"che attanaglia la città di Taranto; infine crediamo anche che l'astensionismo è stato una forma di protesta di molti cittadini che con il loro silenzio hanno voluto dimostrare il "sicuro" assenso alla chiusura degli impianti inquinanti(silenzio assenso) ma allo stesso tempo il loro distacco dal voto è dettato dalla rassegnazione che tale voto fosse inutile a cambiare la realtà, considerato il valore consultivo del referendum.(chi vorrebbe far vivere i propri figli in queste condizioni?!?!?)
Da queste premesse riteniamo che la lotta alla "fabbrica della morte" non si può e non si deve fermare e auspichiamo una volta per tutte, una CHIAREZZA sugli obiettivi da portare a termine, come: CHIUSURA, RISARCIMENTO,BONIFICHE E ALTERNATVE LAVORATIVE. Non ci stancheremo mai di ribadirlo!
In questo stato di cose non possiamo permettere che la famiglia Riva "violenti ancora" per questi ultimi 2 anni(termine aia 2015) il nostro territorio e la salute di tutti, e non vogliamo che alla fine dei quali, la stessa Ilva uscirà di scena senza versare un rilevante risarcimento per cittadini e operai e per le necessarie bonifiche del territorio. RIBADIAMO CHE IL PROFITTO DI POCHI NON PUÒ ESSERE MESSO DINANZI ALLA SALUTE DI NESSUN CITTADINO; i tarantini non sono schiavi o "pezze" da strizzare per poi essere abbandonate al tragico destino che pure le pietre ne sono a conoscenza. 
Vogliamo così invitare tutti i movimenti, comitati e associazioni a riunirsi sotto un'unica bandiera, la quale dovrà essere portatrice di comuni principi e obiettivi, ricominciando le lotte come prima più di prima alla famiglia Riva la quale risulta essere insieme allo Stato, responsabile del disastro ambientale e sociale di Taranto. E' ora di ritornare a "camminare con la schiena retta" a rivendicare i nostri diritti "umani" i quali troppo spesso sono stati violati in favore del guadagno-profitto dei Riva e dello Stato italiano.
CHIEDIAMO A TUTTE LE FORZE CITTADINE, REGIONALI E NAZIONALI DI ESSERE PARTECIPI ATTIVAMENTE IN MANIERA CONCRETA CONTINUANDO “INSIEME” A SOSTENERE CON OGNI MEZZO NECESSARIO IL NOSTRO NO AL DECRETO "LICENZA DI UCCIDERE" E ANCHE PER PRETENDERE GARANZIE REALI SULLA MONETIZZAZIONE DEL DANNO DA DISASTRO AMBIENTALE CHE LA NOSTRA TARANTO HA SUBITO E CONTINUA A SUBIRE…. PAGHINO TUTTI I RESPONSABILI!

lunedì 15 aprile 2013

La nascita del Blog



15 aprile 2013 il giorno dopo in cui Taranto ha scelto di NON risponde alla domanda            "Taranto vocazione industriale ?" 

Nasce con questo primo post il BLOG UFFICIALE DI AMMAZZA CHE PIAZZA. 

Il gruppo ha raggiunto ormai i due anni di attività sociale, lotta quotidianamente per la qualificazione del territorio, recuperando le zone dimenticate e nella lotta continua contro l'inquinamento. 

In questo blog si racconterà periodicamente i lavori svolti in passato e i lavori in corso. Il blog sarà un nuovo modo per avvicinare ancora di più la gente che ama Taranto a noi giovani lavoratori, disoccupati, studenti  e precari di 

AMMAZZA CHE PIAZZA perché insieme possiamo cambiare una città ormai abbandonata a se stessa.








           "COLTIVIAMO CULTURA E CIVILTÀ PER AMORE DI QUESTA CITTÀ"



(Ammazza che Piazza)